BILANCIAMENTO A COSTO ZERO Il modulo sottostante permette di dimensionare un impianto di riscaldamento a collettori mediamente complesso, con uno, due o tre collettori e collettore principale di collegamento. Ogni Collettore può avere un numero qualsiasi di utenze e una conduttura di adduzione di andata e ritorno che lo collega al collettore principale. Quando il collettore è solo uno le condotte di andata e ritorno (dette ADDUTTORE) lo collegano direttamente alla caldaia.
nel ringraziarvi per l’aiuto che ci date con i vs moduli di calcolo in particolare perdite di carico x gas il quale lo trovo eccellente e indispensabile il quale uso quotidianamente , invece il modulo x i collettori non riesco a capirlo infatti i dati se sono lunghezza sicuramente collettore caldaia le voci valvole e detentori non so se sono la totalità dei radiatori e il diametro interno se il totale del numero di tubo dei radiatori o l’adduzione collettore caldaia se gentilmente mi potreste dare istruzioni più chiare per l’utilizzo grazie
Abbiamo messo un tutorial per facilitare la comprensione. https://www.youtube.com/watch?v=-sM0hVlBIFQ
Se non fosse esaustivo poni domande più precise.
Il numero che compare nella colonna raccordi non rappresenta in numero di raccordi ma il numero rappresentativo del loro rapporto di forma. I raccordi sono selezionabili nel modulo che si apre cliccando sul bottoncino nel campo raccordi. La Perdita di carico nei raccordi compare sommata alla perdita di carico del tubo.
I collettori non sono menzionati in quanto tali. Le perdite ai collettori sono inserite nelle linee di adduzione alle utenze (un T per la mandata e un T per il ritorno).
Riteniamo che, una volta capito come si utilizza, questo modulo è forse più utile dell’altro sugli impianti gas.
Altre spiegazioni e tutorial seguiranno su input delle vostre eventuali osservazioni.
perchè quando scegliete nel esempio su youtube per un radiatore usate 2 t sei curve? se uso il modul al radiatore ci arrivo solo con il tubo e poi metto una valvola e un detentore…..grazie attendo vostre delucidazioni
spiegate bene anche passaggio attraverso caldaia ect, poi il resto è abbastanza chiaro solo la parte raccordi e valvole non è chiara ovviamente per me…Grazie
quando usi bilanciamento chi lo esegue? io clicco su bilanciamento e cambiano alcuni parametri ma i diametri restano invariati aiutatemi a capire plesase!
prevalenza pompa cm c.a nel tutorial è 211. Sarà mica 211 cm cioè 2metrie11cm di prevalenza? E una pompa di una caldaia murale riesce a avere 1566 litri ora di portata? grazie attendo risposta…………
quindi se ho capito il collettore adduttore è compreso già, non capisco i kit per collegamento radiatori valvole ect
adduttore principale con più zone anche lui comprende gia t ect?
perchè nel collegamento radiatore dite 2 t e 6 curve? se c’è già il collettore basta solo valvola e detentore o no?
Abbiamo ipotizzato di considerare curve anche quelle fatte piegando il rame o il multistrato. Ciò nonostante se ritieni che non ci siano curve puoi trovare la voce con “valvola a squadro” oppure “valvola dritta”. L’opzione di mettere insieme valvola e detentore + le curve ha il solo scopo di velocizzare la compilazione
c’è un rapporto da rispettare dopo il bilanciamento tra pdc dei radiatori e pdc della linea adduzione? Cioè al massimo il triplo esempio pdc radiatori 30 e pdc linea 90..Oppure no basta che la linea adduzione rispetti la velocità e stia intorno ai 200 di pdc come nel video consiglia, perchè a me in fase di bilanciamento ho i radiatori a 26 e la linea a 140 e la portata aumenta di 150 litri, secondo voi può andare bene?
No. si può dare il caso di una pcd bassissima al radiatore e invece una pdc elevata nella linea di adduzione, o viceversa. L’importante è che la pdc dei singoli rami che partono dal collettore siano comparabili e che le pdc dei singoli collettori siano uguali tra loro.
c’è un limite nella portata acqua? io con tre collettori in multistrato supero i 1800 litri in fase di funzionamento per poi scendere a 1500 in reset…parlo di caldaia murale da 30kw
Non c’è limite alla portata dell’acqua. Il solo limite è dato dalla pompa di circolazione che ho a disposizione. Di solito ad esempio i circolatori delle caldaie uso domestico non vanno oltre i 1000 l/h. La quantità di acqua necessaria dipende essenzialmente dal salto termico che scelgo per l’impianto. Se scelgo un salto di 10°C e ho 1800 l/h di acqua, spostando la scelta a 20°C l’acqua in circolo potrà scendere a 900 l/h. Se voglio mantenere il mio salto termico a 1o°C dovrò sostituire la pompa di circolazione con una a maggiore portata.
Può spiegare gentilmante che cos’è il salto termico? Perchè ho notato che se lo porto a 20 gradi diminuisce sensibilmente la portata litri ora della pompa…..Per favore grazie
Partendo dal presupposto che devo portare calore agli utilizzatori, il prodotto tra la portata in litri e il salto termico mi da le Cal/h che sto fornendo all’utilizzatore.
Se mando meno acqua il salto termico aumenta (posso immaginare che il passaggio nell’utilizzatore avviene più lentamente e la temperatura del fluido all’uscita risulta più bassa.
Grazie mille come sempre siete sempre gentili, quindi da quanto ho capito di norma il salto termico per impianti riscaldamento con caldaie murali anche a condensazione è sempre sui 10 gradi? Per aumentare il salto termico quindi abbassare la temperature di ritorno c’è qualche metodo? E se c’è visto che come lei mi ha spiegato la temperatura è più bassa posso aumentare il numero di watt per ogni radiatore per ovviare a questo deficit?
Anche perchè ti vendono caldaie murali per appartamenti fino a 200mq e mi risulta difficile con salto termico a 10 gradi rimanere nei limiti di 1000 litri/h, si potrebbe aggiungere una pompa visto che sulla caldaia c’è la sua sul ritorno se si può aggiungere dove dovrei metterla? Grazie
Se monto valvole termostatiche su ogni radiatore mi aiuta a aumentare la differenza tra mandata e ritorno quindi portare il salto termico da 10 a 20 oppure no? non riesco a capire bene il termine salto termico sia gentile e me lo spieghi bene grazie
ho fatto una prova mettendo salto termico a 20 gradi nelle impostazioni, ho fatto impianto in rame e con vari accorgimenti una volta bilanciati i collettori il salto termico sui singoli radiatori si è abbassato fino a 10 su alcuni anche 9 e 8……..Che dite anche se in fase di progetto lascio salto termico a 20 ma una volta bilanciato quindi significa in funzione i parametri dei radiatori e delle linee adduzione si abbassano a 10 mantengo la stessa resa termica sui radiatori? Cosi facendo mi si dimezza la portata della pompa e riesco a servire molti più watt con la stessa caldaia che ha limite di portata a 1100 l/h
Rispondo anche qui altrimenti qualcuno può pensare che è inutile mettere commenti o chiedere delucidazioni.
Selezionare un salto termico troppo alto potrebbe non essere una buona scelta se non si è costretti o se non si hanno condizioni particolari. Il bilanciamento dell’impianto dovrebbe portare, idealmente ad un allineamento anche delle temperature di ritorno dalle varie utenze. Questo si ottiene chiaramente agendo sulla scelta delle sezioni delle tubazioni (ed in questo il modulo di calcolo ci da un valido aiuto), ed eventualmente applicando delle valvole di regolazione della portata, manuali o automatiche. In ogni caso, usando il nostro modulo di calcolo, il salto termico impostato resterà tale come valore massimo dell’utenza più svantaggiata.
ok ma per far lavorare bene una caldaia a condensazione credo che almeno il salto termico deve essere dai 20….Temp m 60, temp rit 40 temp media 50-20 dt30 sviluppo radiatori………per questo motivo cerco il più possibile di mantenere 20 di salto termico poi una volta in bilanciamento qualche utenza scende a 16 credo sia accettabile come valore finale salto termico 16/17 sulle caratteristiche della pompa perchè 20 costante su tutte le utenze non riesco proprio……
Ho visto il video e noto che il foglio di calcolo sembra semplice ed esaustivo, pero’ vorrei capire una cosa, l’esempio fatto da voi non sidiscosta molto dalla realta’ ma impiantisticamente parlando per bilanciare la vedo dura ad usare tubi in rame da 16 per una piastra da 1600w che sono piu o meno 12 elementi da interasse 600, sia in termini di gestione magazzino che di posa, quindi secondo me meglio uniformare tutti i tubi al 12 e usare i componenti giusti per bilanciare, il costo di una maggiore sezione dei tubi secondo me equivale al costo dei componenti, l’unica cosa a vantaggio che vedo e’ poca manutenzione, un ultima cosa ma se qualche termosifone o tutti hanno le termostatiche questo foglio di calcolo penso che serva a poco perche’ si sbilancia tutto di nuovo
Articolo interessantissimo e software veramente utile e concreto!!!
Seguendo le indicazioni del vostro video ho creato un impianto per un appartamento di circa 95 mq (anni 60), che richiede 6250 Watt con un delta T di 30° (con caldaia a condensazione), ed ho ottenuto i seguenti risultati:
Necessito di 7 radiatori con potenze che vanno dai 500 ai 1300 Watt con distanze dal collettore che vanno dai 6 ai 17 metri (andata+ritorno), in base ai dimensionamenti tubi regolati con il vostro software, che vanno dagli 8 ai 12 mm per i radiatori e ad un 18 mm per il collettore, ottengo una PDC per i terminali di circa 24, mentre sul collettore 76.
Il tutto porta ad una portata caldaia di 591 l/h e ad una prevalenza di 101.
La prima domanda: è giusto e corretto che nello stesso appartamento ci siano radiatori con tubi da 8 , altri con tubi da 10 e altri ancora con tubi da 12…..normalmente gli impiantisti fanno tutto l’impianto con un’unica sezione.
La seconda domanda è:, il collettore l’ho inserito più o meno baricentrico rispetto alle varie vie che portano ai terminali (di fatto nel disimpegno dell’appartamento che è la zona più centrale) con una distanza dalla caldaia di circa 14 metri andata ritorno, è una scelta che ha un senso, oppure effettivamente lo si può mettere in qualsiasi posto, anche vicino alla caldaia, e quindi avere delle linee verso i radiatori molto diverse tra loro?
Grazie
I conti non tornano. Se hai scelto un DT di 30 avresti dovuto avere un quantitativo di acqua di circa 200 l/h (infatti 200 x 30 = 6000 Kcal = 6900 W)
Ti consiglio di ripetere il calcolo ponendo il DT a 10 e poi modificare le sezioni fino ad avere un valore di DT calcolato comparabile. Nei tratti più agevolati, quando fai il bilanciamento noterai che il DT calcolato si abbassa. Importante è avere il massimo valore di DT pari a 10 o poco più, altrimenti dovrai mettere dei radiatori maggiorati (con DT 30 °C la resa per lemento è bassissima).
D’altra parte il calcolo che hai fatto ti tiene ancora lontano dai limiti della caldaia. Infatti per una prevalenza pari a 101 la portata della pompa è decisamente sopra i 600 litri che stai chiedendo. Per sapere quale sarà la vera condizioine di lavoro del tuo impianto dovresti consultare la curva caratteristica della pompa della tua caldaia e vedere in cossispondenza della prevalenza che risulta dal calcolo quale è il quantitativo di acqua che riesce a portare.
In ogni caso, per concludere, rifai il calcolo impostando il DT più basso e vedi cosa ti viene fuori.
Relativamente alla posizione del collettore, ponendolo in posizione decentrata provoca che alcune linee risultano svantaggiate dalla distanza. In parte si recupera aumentando la sezione e diminuendo quella dei tratti più corti. Se il risultato finale è compatibile con la caratteristica della pompa posso fare quello che voglio. Il modulo di calcolo in effetti è concepito per permettere di vedere in anticipo se alcune condizioni limite sono accettabili comunque, senza dover trovare una posizione scomoda per il collettore o dover mettere una pompa maggiorata. Considera che il tuo circuito è abbastanza ridotto rispetto alle caratteristiche delle pompe montate di serie sulle caldaie. Se dovessi portare in giro magari 20 kw allora avere una distribuzione bilanciata con attenzione può fare la differenza.
Salve, ho trovato molto interessante il vostro modulo di calcolo per bilanciare gli impianti di riscaldamento.
Nel risultato che riguarda la prevalenza la stessa deriva dalle perdite di carico delle tubazioni , raccordi ecc. ma non dovrebbe essere tenuta in considerazione anche la prevalenza dovuta alla altezza che intercorre tra la pompa ed il termosifone posto più in alto?
Grazie
Cordiali saluti
No. In un impianto chiuso il dislivello tra le utenze non ha importanza. La prevalenza che serve alla pompa dipende solo dalla difficoltà a scorrere del fluido, quindi al quantitativo e velocità del fluido e dalla lunghezza e sezione della tubazione.
Credo di aver già risposto forse in altro post. L’altezza dell’impianto nel suo insieme non aumenta le difficoltà della pompa di circolazione che invece risente solo della difficoltà del fluido a scorrere nell’impianto alla velocità giusta. Per capirsi un impianto che si sviluppi in un piano solo, quindi in orizzontale, oppure un impianto che serva un fabbricato di 3 piani, non fa differenza. La differenza sta solo nella quantità di acqua che dobbiamo mettere in circolo e dalle sezioni usate per i circuiti.
Ho solamente sperimentato una volta. E’ valido. Come posso scaricarlo per usarlo?
Ci fa piacere che lo utilizzi ma non può essere scaricato.
Buongiorno, vorrei chiederle se c’è la possibilità di utilizzare il programma con più di tre collettori e porle un quesito, ovvero nel caso due collettori da 3/4 siano collegati uno alla mandata principale (tubo multistrato 26 mm) ed il secondo, sempre da 3/4 collegato al primo con tubo da 20 mm? mille grazie
buongiorno, le chiedevo se era possibile aumentare il numero dei collettori… ed inoltre se vi sono dei collettori collegati in parallelo, come si può fare? grazie
Buongiorno,
vi ringrazio per il software ma non capisco la funzione del bilanciamento collettori….come mai si autobilanciano le perdite di carico?
Grazie
Le perdite di carico si livellano/bilanciano allo stesso modo in cui i vasi comunicanti si livellano alla stessa altezza. Un ramo del circuito che avesse una perdita di carico inferiore (dove per perdita di carico intendiamo la resistenza che offre il ramo al passaggio del fluido), proprio per offrire meno resistenza, favorisce l’aumento del flusso. L’aumento del flusso genera l’aumento della perdita di carico, fino a che la stessa raggiunge lo stesso valore di tutti gli altri rami. Questo è l’auto livellamento, che avviene comunque in tutti i circuiti quando si mettono in esercizio. Se non abbiamo fatto i calcoli prima ci troveremo a dover magari sostituire la pompa di circolazione con una in grado di mettere in circolo una quantità di liquido maggiore.
Spero di aver fatto un pochino di chiarezza. Se non ci sono riuscito magari usatelo senza capirlo (in ultima analisi è uno strumento di lavoro) e possiamo usarlo anche non capendolo a pieno.
Salve, ho trovato molto interessante il vostro modulo di calcolo .
Un solo dubbio: ma per la lunghezza del tubo va conteggiato il totale andata più ritorno?
Grazie
Si la somma della andata più il ritorno, equivalente all’intero percorso che fa l’acqua nel circuito.
Salve, il video tutorial del modulo di calcolo per bilanciare gli impianti di riscaldamento non è più disponibile su yt.
è possibile avere un link alternativo?
Grazie
Salve. mi da inesistente la pagina https://www.youtube.com/watch?v=-sM0hVlBIFQ, di conseguenza non riesco ad usare il modulo. Mi dice perchè?
Grazie
Ilario Monteleone
E’ scomparso i tutorial per motivi ignoti. Forse lo rimetteremo.
Salve, in primis vorrei farvi i complimenti per il programma che reputo molto valido.
Vorrei solo chiedere un’istruzione su che lunghezza devo inserire nel campo “Lung (m)”, se solo il tratto di andata o andata e ritorno dal collettore, non essendoci piu’ il video non ho appigli per comprendere.
grazie in anticipo.
La lunghezza si intende andata + ritorno (in pratica tutta la tubazione impegnata)
Salve, ma non è più disponibile il video esplicativo?
Il video è scomparso e dobbiamo rifarlo